Grandi cuochi, grandi filosofi?

memorie di un cuoco d'astronave

Bisogna prendere Memorie di un cuoco d’astronave per quello che è, o meglio, per quello che dovrebbe essere: un libro leggero per evadere dalla grigia realtà. Certe trovate sono senz’altro originali: il fatto che il protagonista sia uno chef, per esempio, o le ricette alla fine di ogni capitolo, al di là della loro reale o presunta fattibilità. Nel complesso è un libriccino divertente e ironico, ma mi dispiace ammettere che abbia anche dei difetti non trascurabili. La scrittura è abbastanza sciatta, l’autocelebrazione continua del protagonista (dietro cui si vede in modo piuttosto netto l’autore), la tendenza al sermone pseudo-filosofico (filosofia libertaria spicciola), il continuo uso dell’anglo-romanesco (ridi una volta, due, tre, quattro, poi però basta!) e alcuni episodi imbarazzanti appesantiscono notevolmente la trama, sempre che di trama si possa parlare.

A conti fatti, un esperimento che avrebbe potuto dare frutti migliori.

B.B.

P.S. Si trova gratis e legalmente su Liber Liber.

2/5