Forza, ragazze!

quelle che... il calcio

 

Nulla di impegnativo, ovviamente, ma mi ha permesso di scoprire di più sull’universo del calcio femminile. Quando ero alle elementari giocavo anche io, in maniera del tutto amatoriale, nel parco di fianco a scuola: ero l’unica bambina. Alle medie e alle superiori ero tra le poche che si dava da fare quando i prof ci facevano giocare a calcetto (e non sempre a pallavolo, sport che mi annoia moltissimo!). Il calcio però, che fosse maschile o femminile, solo recentemente ho cominciato a guardarlo: un po’ perché la squadra della mia città qualche anno fa era riuscita ad accedere alla Serie A (con risultati deludenti, ma c’era da aspettarselo), un po’ perché mi sono imbattuta nelle qualificazioni al Mondiale femminile, in particolare in una delle ultime partite, quella contro il Belgio.

Sono contenta di aver saputo di più delle ragazze della Nazionale e delle pioniere, tra cui la CT Milena Bertolini. Sono tutte veramente brave, considerati inoltre tutti i sacrifici che hanno segnato le loro carriere fin dall’inizio: conciliare studio e calcio, calcio e lavoro, in assenza del professionismo; il pessimo trattamento morale ed economico ricevuto dalla FIGC; gli abbondanti stereotipi (vedi le famigerate parole dello stesso Tavecchio). Al contrario, io vi ho visto uno sport per molti versi più genuino di quello maschile: molto più fair play, niente “tuffi”, poco spettacolo e tanto impegno… Insomma, queste giocatrici hanno tutta la mia ammirazione.

Quel che più mi dispiace di questo libro è la quantità di refusi. Capisco che sia stato scritto in fretta, ma così tanti errori non mi sembrano giustificabili.

B.B.

 

3/5